La “nuova” Ponale 2018, considerazioni dopo 4 mesi dall’apertura

Sono passati quasi 4 mesi dall’apertura della “nuova ponale”, avvenuta il 24 Marzo 2018. In questi mesi ho percorso diverse volte il percorso sia in bici da corsa con la fatbike e con la mia gravel una Salsa Fargo.

Con questa pagina voglio raccontarvi le mie sensazioni e com’è cambiata dall’apertura considerando anche il fatto che verrà chiusa prima della fine del 2018 per riaprire a Marzo del 2019 a conclusione dei lavori.

In questi mesi ho percorso questo spettacolare tratto svariate volte e diverse situazioni come in giornate con tanto afflusso di pedoni e ciclisti, giornate piovose e dopo temporali importanti. Certamente nel primo periodo il fondo era ben compatto e quindi utilizzabile anche in bici da corsa per raggiungere la Valle di Ledro, ora invece il fondo è a tratti compatto e a tratti non compatto e questo ne preclude l’utilizzo in bici da corsa. Questa cosa è dovuta soprattutto alle forti piogge e a mio parere alla mancanza di alcune canalette di scolo in alcuni punti strategici e sarebbe una bella cosa pulire ogni tanto le canalette dal materiale che si accumula. Percorrendo il percorso ho sempre guardato in alto le pareti verticali della “Rocchetta”, come per guardare e controllare il suo stato come per assicurarmi che non ci siamo crolli. Negli anni precedenti qualche crollo ci è stato così come qualche sasso lungo il percorso ma essendo un piccolo sentierino con sassi era difficile capire se scaricava o non scaricava la montagna sovrastante. Ora se cade anche il più piccolo sassolino si nota, dato che per lunghi tratti il sedime è compatto. I tratti sconnessi sono stati creati dalle pioggie intense che hanno portato via il sedime superiore lasciando emergere i sassi sottostanti.

Nel complesso a me la “ponale” piace anche così anche se all’inizio ero contrario. Devo dire che in salita si pedala tranquillamente non ci sono pericoli ed è davvero alla portata di tutti, bella l’idea di dividere la sede stradale tra ciclisti e pedoni, cosa non sempre assecondata dai trekker. Mi dispiace solo che dopo un periodo dove si poteva salire e scendere in tranquillità anche in bici da corsa ora la cosa è assai più complicata. In discesa la carreggiata larga e con il fondo a tratti sconnesso a tratti compatto permette di scendere in tranquillità prestando sempre attenzione.

Last modified: Marzo 14, 2019