Giro della ‘busa’

Giro della ‘busa’ è un percorso ad anello che si sviluppa nella Valle del Sarca dal ponte Romano di Ceniga fino al lago di Garda. Si svolge su pista ciclabile e strade secondarie.

Percorso

Parto per il giro della ‘busa’ dal parcheggio al ponte di Arco. Prendo la ciclabile direzione nord. Conosco questo tratto come le mie tasche, ho perso il conto delle volte che l’ho percorso. Attraverso il ponte dove sotto scorre il fiume Sarca e proseguo sempre seguendo le indicazioni. La ciclabile è protetta e riservata alle bici e ai pedoni. Il fondo è asfaltato ed è ben manutentata. Alla mia sinistra oltre il fiume le pareti verticali dei ‘colodri’ montagna famosa per le varie vie d’arrampicata, mentre, alla mia destra, vigneti.

Senza nemmeno accorgermene arrivo in località Moleta di Arco dove trovo a destra un bar e una zona relax. Proseguo con calma e tranquillità e arrivo alla fine della pista ciclabile. M’immetto sulla strada principale e sono a Ceniga, frazione del comune di Dro. Pedalo per circa 200 metri sulla strada principale quindi prendo la prima strada a sinistra, direzione ponte romano di Ceniga.

Ponte Romano di Ceniga e il rientro ad Arco

Seguo la stradina stretta e in pochi minuti sono sul ponte romano di Ceniga. Mi fermo per scattare alcune foto al ponte e al fiume Sarca. A questo punto si rientra ad Arco non dalla pista ciclabile ma dalla strada di ‘Prabi’ così viene detta questa strada secondaria. Dopo il ponte giro a sinistra. La strada è poco trafficata, al massimo si trovano dei trattori durante il periodo di attività in campagna. L’asfalto non è perfetto ma va bene così. A destra il bosco e oltre le innumerevoli vie d’arrampicata sportiva, mentre, a sinistra campi coltivati a mele e a viti, spettacolo. Il percorso è un sali e scendi e trovo prima a destra l’eremo di San Paolo, arroccato nella roccia, merita la visita e più avanti una attività alberghiera sulla sinistra.

Proseguo arrivo nella zona del camping zoo e dopo poco scendo verso la piscina e il campeggio comunale di Arco. La strada ora si allarga ed ecco le prime case di Arco. Dopo le prima abitazioni sulla destra si intravvede la chiesetta di sant’Apollinare. Strada pianeggiante a sinistra il complesso del rock master parete d’arrampicata sportiva, una eccellenza di Arco. Allo stop giro a destra.

Arco il centro direzione Ceole

Entro in via Segantini una delle via principali di Arco. Via dove si trovano svariati negozi di abbigliamento di montagna. Arrivo ad un bivio dove tengo la destra, proseguo per via Segantini. Sono nella piazza principale di Arco. Attraverso la piazza con a sinistra la chiesa collegiata e la fontana del Mosè e quindi costeggio l’edificio religioso. In fondo giro a destra sono in Viale della Magnolie.

Alla fine, allo stop vado diritto. Sono in Via Capitelli. Mi mantengo bene a destra e pedalo come sempre tranquillo e beato senza fretta. Arrivo così nella zona dove sono presenti dei restringimenti della carreggiata per far rallentare le macchine, una bella cosa. Alla rotonda vado diritto e, alla seconda rotonda, giro a destra. Proseguo sulla strada e allo stop giro a sinistra. Alla fine della strada vado diritto. La strada sale leggermente quindi è completamente pianeggiante per poi scendere ancora. A questo punto prendo la prima strada a destra direzione Ceole.

Ceole e Varone

Poche decine di metri ed ecco il santuario Madonna delle Grazie. Proseguo la mia pedalata sempre su strada asfaltata. Curva a sinistra e la strada sale, cambio rapporto e proseguo. Questa è l’unica salita degna di nota dell’intero percorso giro della ‘busa’ Pochi minuti e sono a Ceole dove, nel crocevia giro a sinistra direzione Varone. La strada scende leggermente poi prosegue in leggera salita. Arrivo allo stop. Vado diritto.

Sono sulla strada principale che conduce prima a Varone, dove sono e poi a Tenno e all’omonimo lago, bellissima salita. M’immetto sulla strada per circa 200 metri quindi prendo a sinistra, Via della Sega. Arrivo alla fine della strada, sono a Varone, a destra ho la chiesa. Giro a sinistra. Un centinaio di metri quindi prima del ponte prendo a sinistra, ecco la pista ciclabile.

Riva del Garda

Il primo tratto è condiviso con le macchine quindi tengo la destra, ora è riservato a bici e pedoni. Scendo costeggiando il rio alla mia destra. Attraverso con attenzione la strada e ora, il torrente, è alla mia sinistra. Proseguo la mia pedalata in leggera discesa. Mi fermo al semaforo e al verde attraverso la strada e nuovamente sono in ciclabile. Non pedalo nemmeno e in pochi minuti arrivo ad un bivio. Tengo la destra, andando a sinistra ci si congiunge in un punto e si arriva comunque al lago.

Costeggio il rio ora alla mia destra e mi farà compagnia fino al lago. La cicalbile è stata realizzata proprio sopra il rio, sulla spalla. Arrivo ad un punto dove a sinistra sale un tratto di ciclabile e io proseguo diritto. Pochi minuti e sono al termine della ciclabile sono a Riva del Garda, fuori dal centro cittadino.

Lago di Garda

Attraverso la strada e proseguo in ciclabile. Arrivo in una zona con un bellissimo parco e dopo aver passato il ponte tengo la sinistra, a destra si va in centro a Riva del Garda. Ora la pista ciclabile è ben divisa dai pedoni, bella cosa. Pedalo costeggiando la spiaggia con bellissima visuale sul lago di Garda, il più grande lago d’Italia.

Amo costeggiare il lago di Garda. Pedalo con calma e tranquillità c’è poca gente e riesco a godermi il panorama del lago.

Porto San Nicolò e Torbole

Costeggio sempre il lago fino a porto San Nicolò. Mi fermo ad ammirare le barche. Alla mia sinistra il monte Brione. Attraverso il parcheggio e quindi riprendo la ciclabile. Alla mia destra il forte San Nicolò, forte militare austro-ungarico. La ciclabile, ora condivisa con i pedoni si trova a sbalzo sul lago di Garda. A destra il lago, mentre, a sinistra oltre la strada le pareti verticali del monte Brione. E’ come uno spartiacque tra la città di Riva del Garda e Torbole sul Garda. Il Brione è una specie di cuneo roccioso che divideva il flusso glaciale vallivo in età wurmiana. Il lato che percorro ora in bici è impervio, pareti verticali mentre dall’altro lato, verso Riva del Garda digrada dolcemente. Sul monte Brione sono rimasti i resti lasciati dall’esercito austro-ungarico. Proseguo la mia pedalata e arrivo al centro surf Segnana.

Foci del Sarca e il rientro ad Arco

Dopo la sosta nel prato antistante il surf Segnana risalgo in bici direzione Arco. Pedalo ora costeggiando il fiume Sarca. Arrivo ad un certo punto dove la ciclabile scende a destra sempre lungo il fiume Sarca. Tengo la destra. Andando diritti si arriva al bar Mecki dove si respira l’aria di ciclismo. Vado nel negozio vicino al bar a salutare Ivan Beltrami. Se non conoscete Ivan leggetevi la mia intervista.

Proseguo sulla ciclabile, impossibile sbagliare strada. Alla mia destra sempre il fiume Sarca, una costante di questo percorso e a sinistra campi coltivati a viti e ad ortaggi tra cui il famoso broccolo di Torbole. Il percorso è completamente pianeggiante con asfalto ben tenuto.

Con calma arrivo alla zona delle fabbriche sono nella prima periferia di Arco. Ecco le prime case sono ad Arco. Attraverso il ponte e proseguo. Seguo le indicazioni per Sarche. Attraverso nuovamente il fiume Sarca quindi giro a destra e lo costeggio fino alla fine. Attraverso la strada e sono al punto di partenza.

Mappa e traccia GPS giro della ‘busa’

Last modified: Gennaio 30, 2024